Il papà

padre-e-figlioA mio papà Sergio.
Grazie.

Perché ha scelto la vita, allora sei qui su questa terra,

perché ti ha amato dal primo momento e ha creduto in te, allora sai quanto vali e sai farti valere,

perché vedeva in te un leone quando eri solo ancora un gattino, allora oggi credi in te e hai spirito d’iniziativa e sai inseguire i tuoi sogni.

Perché ancora oggi ti guarda come se fossi uno specchio del suo futuro e in te ripone stima, amore e forse a volte qualche domanda. Si domanda dove e se in qualcosa avrà sbagliato, se poteva fare scelte migliori e la risposta forse è sì. Errori ne avrà fatti ma chi ha mai avuto un manuale di istruzioni? Per fare un padre ne esiste uno? Fare da padre è una prova, è un continuo imparare, sperimentare sulla propria pelle. E avere figli è come avere una bicicletta, non basta comprarla per saperci andare. Padre si impara a farlo e si fa di tutto per farlo al meglio che si può.  Ma quale padre allora meglio di quello , che aldilà di tutto, di quanto si possa credere, dei luoghi comuni, dei falsi traguardi che questa società ci impone, aldilà di aspettative attese e magari tradite, quale padre meglio di quello che ha saputo fare una cosa per certo senza errore, mantenere quell’amore, che supera tutto e che a prescindere da tutto è gratuito, e non va richiesto e non va conquistato, semplicemente c’è. Con certezza, come è certo che il sole torna ogni mattino, e così com’è, nella sua ricchezza riveste te, oggi, come un vestito che vesti da tempo e che non sai toglierti nemmeno più, e rivestirà i tuoi figli, calzando allo stesso modo, e forse ancora meglio. Perché l’amore è una potenza e si espande e si moltiplica e diventa una forza generatrice. Esso stesso si trasforma in padre, di tanti nuovi e inaspettati figli.

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